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Red Girl

Dove si trova?

In una nicchia del tunnel che porta all’ascensore che collega il il terzo del Piano al terzo del Castello in Colle Alta è stata collocata Red Girl, la bambina vestita di rosso sotto una pioggia di lampadine in cristallo soffiato creata da Kiki Smith, invitata nel 2010 ad esporre nell’ex spazio UMoCA da Cai Guo-Qiang, direttore e curatore delle mostre.

Il tunnel che porta all’ascensore per raggiungere il ‘Castello’ in Colle Alta con la scultura Red Girl, dal sito luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it

Perché si trova qui?

Per l’occasione Kiki Smith ha scelto di esporre tre delle giovani donne protagoniste di Pause – un lavoro presentato in Giappone (DMoCA) – inserite in questi suggestivi ambienti illuminati da una moltitudine di lampadine ingrandite in cristallo soffiato. Al termine del progetto UMoCA, ogni bambina è stata donata ad un Comune della Val d’Elsa: Yellow Girl a San Gimignano, Blue Girl mentre Red Girl è rimasta in sito.

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Piazza Arnolfo di Cambio

Cuore della parte bassa di Colle di Val d’Elsa è Piazza Arnolfo di Cambio. La sua nascita risale al 1865 quando la prima Amministrazione comunale colligiana volle cercare una zona da adibire a mercato e fiere. L’area venne individuata nel vecchio “Pian dei Canali” (che doveva il nome alla presenza delle ‘gore’, canali di circa un metro di larghezza e profondità che portano l’acqua dell’Elsa in Colle) in quanto gli spazi avrebbero consentito la creazione di edifici con portici intorno alla piazza e strade di accesso. 

Piazza Arnolfo di cambio, foto tratta da: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2012/75702

Per la realizzazione della piazza vennero abbattute parte delle vecchie mura di cinta della città e la duecentesca chiesa di San Jacopo.

Da notare, sul lato orientale, la vecchia stazione dei treni (ora farmacia) costruita quando la città fu inserita nel circuito ferroviario italiano e, davanti a questa, la grande fontana di Daniel Buren che rientra negli interventi di riqualificazione dello spazio urbano coordinati dall’architetto Jean Nouvel.

L’intervento di Jean Nouvel

Quest’ultimo ha coinvolto quattro artisti per la cura dei particolari:

  • Lewis Baltz che ha lavorato alla riscoperta e alla valorizzazione della Gora lungo via Mazzini.
  • Daniel Buren che si è occupato della pavimentazione.

Rimangono da completare gli aspetti curati da:

  • Bertrand Lavier, per l’arredo urbano e i portici con il progetto di baldacchini colorati a scandire gli archi.
  • Alessandra Tesi per l’illuminazione e le volte. 

Il monumento ai caduti

Dalla parte opposta si trova il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, opera dello scultore Mario Sabbatelli, inaugurato ufficialmente il 4 novembre 1925 dal re Vittorio Emanuele III. 

Monumento ai caduti, foto tratta da :
http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3857

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Area Boschi

l’attuale “Vecchia Cartiera”

L’area Boschi era un tempo occupata dalla fabbrica di cristallerie e vetrerie Schmidt, poi Boschi, di cui possiamo ancora oggi osservare una ciminiera.

Area Boschi in Colle di Val d’Elsa da www.google.com

La Storia della Cartiera

 Questa struttura ebbe la sua origine remota nel 1100 con l’unione di due edifici, uno dei quali era il  lazzaretto chiamato “Spedale”, da qui il nome storico “Cartiera Lo Spedale”. 

 Nel 1427 divenne la più importante cartiera della città e, in seguito, una tipografia che rimase attiva  fino al 1978.

 Il mantenimento di questa fabbrica fu garantito dalle “gore”

Le gore (foto da www.google.com)

 che  incanalavano le acque del fiume Elsa in piccole condutture (ancora visibili), le cui acque azionavano le  teste del “mazzuolo”, per la lavorazione della carta che raggiunse il suo apice con la produzione  della “carta per francobolli” esportata poi in Europa ed in Nord Africa. 

La cartiera al giorno d’oggi

A partire dall’anno 1978 fu  avviato un attento processo di recupero della struttura che ha portato alla sua trasformazione in  hotel all’interno del quale sono ancora visibili gli spazi della vecchia cartiera: al primo piano le stanze  un tempo utilizzate per il conteggio delle bobine prodotte e, nei piani superiori, gli spanditoi – grandi  spazi interni utilizzati per asciugare i fogli di carta. 

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La persiana di cristallo

Un’opera di Alessandra Tesi nel centro di Colle di Val d’Elsa

Che cosa ci propone quest’artista molto innovativa?

Alessandra Tesi, l’autrice di questa meravigliosa opera, aveva curato l’aspetto legato alla pittura delle volte, dei portici e della nuova illuminazione del progetto di riqualificazione di Piazza Arnolfo coordinato dall’architetto francese Jean Nouvel. L’artista aveva proposto la realizzazione di alcune persiane di cristallo in diversi punti strategici della piazza, che sarebbero state illuminate da un sistema di pannelli solari e di fibre ottiche per dare nuova luce alla piazza.  Di queste solo una è stata realizzata dal Consorzio del Cristallo di Colle di Val d’Elsa e collocata in posizione centrale sulla facciata del palazzo dell’orologio di fronte all’obelisco.

La fotografia rappresenta la Persiana di Cristallo di Alessandra Tesi: una nuova fonte di luce “preziosa” per Colle di Val d’Elsa. L’immagine è stata tratta da: https://artsandculture.google.com/

Che tipo di colori aveva pensato di utilizzare Alessandra Tesi per la sua opera?

Per la pittura delle volte dei portici, l’artista aveva proposto particolari colori interferenti, prodotti attraverso processi tecnologici che avrebbero riprodotto le sfumature di colore delle ali di farfalla e che sarebbero stati capaci di far scivolare la luce sulla superficie e di creare effetti cromatici inusuali e variabili a seconda della posizione dell’osservatore. 

Quali funzioni avrebbero avuto le volte volte? E la luce artificiale?

Le stesse volte avrebbero fatto da schermo per la diffusione della luce solare riflessa dal pavimento. Nel progetto dell’artista, la luce artificiale della sera, proveniente da corpi luminosi posizionati in vari punti, avrebbe creato dei riflessi inaspettati e improvvisi utilizzando piccoli specchi a semisfera posizionati sotto le volte in corrispondenza di alcune aperture del piano ammezzato.

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Museo del cristallo

Il museo simbolo della città di Colle di Val d’Elsa, la maggiore produttrice di cristallo in tutta Italia.

Ingresso del museo del cristallo, Colle di Val d’Elsa. Tratta da https://www.sienanews.it/magazine/focus/a-colle-val-delsa-una-mostra-fotografica-sul-vetro-e-sul-cristallo/

Collocazione

Il Museo del Cristallo, che attualmente è chiuso per lavori di ristrutturazione, si sviluppa in uno spazio sotterraneo nella cosiddetta ‘Area Boschi’, nella parte bassa di Colle, vicino a Piazza Arnolfo. La denominazione dell’area deriva dal nome della Vetreria Boschi costruita al posto della precedente vetreria Schmidt e di cui rimane una ciminiera.

Esposizione

L’esposizione illustra la storia della produzione del cristallo, partendo dalle origini della produzione vetraria, con alcuni reperti di età medievale che risalgono al XIV secolo, per arrivare alle fabbriche impiantate nel XIX secolo a Colle di Val d’Elsa, con interessanti oggetti di design di Joe Colombo, Angelo Mangiarotti, Cini Boeri e Moataz Nasr, con la sua l’installazione ‘Tears’.
A concludere questa raccolta, simbolo del ruolo che Colle di Val d’Elsa svolge nel mercato internazionale del settore, producendo oggi, infatti, il 95% di tutto il cristallo d’Italia e quasi il 15% di quello mondiale, c’è una sorta di “foresta di cristallo“. Quest’ultima è un’interpretazione scenografica delle emozioni evocate dal materiale a cui il museo è dedicato.

English) Radicondoli and the Crystal of Colle Val d'Elsa
Foresta di Cristallo, Museo del Cristallo, Colle di Val d’Elsa. Foto tratta da https://www.quinewsvaldelsa.it/valdelsa-musei-aperti-di-notte.htm
Cascata di calici, Museo del Cristallo, Colle di Val d’Elsa. Immagine tratta dal sito visittuscany.it. https://www.visittuscany.com/shared/visittuscany/immagini/blogs/idea/museo-cristallo-colle-val-d-elsa.jpg?__scale=w:1200,h:800,t:2,q:85

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L’acqua e le Gore

L’acqua e le Gore

Fonte di ricchezza e motore delle fabbriche, l’acqua è sempre stata una risorsa molto importante per Colle. 

Origine

Sfruttando il dislivello del fiume (alto una cinquantina di metri), Colle è stata in grado di incanalare l’acqua del fiume Elsa in una rete di canali chiamati Gore (costruite intorno alla fine dei secoli X-XI) che permisero di trasportare l’acqua verso il centro produttivo (Colle Bassa) e mettere in funzione i macchinari delle cartiere, delle fucine e delle altre attività economiche. 

Steccaia, beginning of the channels of the Gore di Colle di Val d'Elsa
L’Elsa, la steccaia e il Callone Reale al Ponte di San Marziale
collevaldelsalegore

Processo di ampliamento

Alla fine del Seicento questo sistema di canali venne ampliato poiché, utilizzato da 21 opifici, era divenuto insufficiente e vennero realizzate le diramazioni dette “di Piazza” ad occidente e “di Spugna” ad oriente.

Le Gore dell’Elsa

Così come per la storia del territorio, così anche la nostra escursione naturalistica prende  il  via  dal  fiume  Elsa.

Questi ecosistemi dinamici che condizionano le attività umane, hanno mantenuto condizioni idonee per la sopravvivenza della flora e della fauna legate al corso dell’acqua.

I PERCORSI:

  • Sentierelsa 

Accesso: dalla frazione di Gracciano, all’altezza del ponte di San Marziale

Lunghezza: 4,81 km 

Tempo di Percorrenza: circa 3 ore (andata e ritorno)

Colle di Val d'Elsa, Sentiero Il Sentierelsa
immagine del sentierelsa da collevaldelsalegore
  • Le Caldane 

Accesso: dalla SS 541 per Siena, superato Gracciano ed il bivio per Pieve ad Elsa, dopo la rotonda si gira a sinistra, dopo 150 metri a destra

Colle Val d'Elsa, un tratto del fiume
immagine delle caldane da collevaldelsalegore
  • Le Vene 

Accesso: dal ponte di San Marziale si prosegue verso Gracciano e in paese si gira a destra verso Via Pisacane 

  • Boschi e coltivi 

Accesso: dalle Caldane o dall’accesso del Sentierelsa in zona San Giorgio

Per approfondimenti sui percorsi e visualizzazione dell’immagine sopra inseritavisita il sito: http://casavacanze.poderesantapia.com/album/valdelsa/collevaldelsalegore.htm

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